Scocca l’ora delle primarie repubblicane

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Ormai ci siamo, oggi è il giorno dell’inizio delle primarie repubblicane. Primo ufficiale avvio delle elezioni presidenziali che si terranno il prossimo 5 novembre. Questo appuntamento elettorale si terrà in Iowa, dove i caucus dei repubblicani certificheranno i primi delegati alla convention di Milwaukee del partito che avranno l’onere di scegliere il candidato alla Casa Bianca del 2024.

Come arrivano e chi sono i candidati? Fra ritiri e polemiche i principali sfidanti sono tre: l’ormai onnipresente Donald Trump, il governatore della Florida Ron DeSantis e l’ex governatrice della Carolina del Sud e Rappresentante permanente alle Nazioni Unite Nikki Haley.

Chi bussa alla porta?

Questo primo appuntamento in Iowa può diventare, in attesa del New Hampshire, una prima cartina tornasole di queste primarie. Donald Trump è ancora ampiamente il favorito su tutta la linea, anche in vista degli appuntamenti futuri e per quanto riguarda la vittoria della nomination e la futura corsa a due verso la Casa Bianca. Potrebbe quindi esserci qualcuno in grado di bussare alla porta dell’ex presidente?

Fino a qualche mese fa Ron DeSantis sembrava essere un candidato in rampa di lancio, pronto a sfidare Trump per la nomination del partito. Dopo qualche tempo infatti il governatore della Florida ha rotto gli indugi annunciando la propria candidatura, attirandosi l’ira dell’ex presidente che più volte lo ha direttamente attaccato chiamandolo in causa con un nuovo nomignolo spregiativo: “Ron DeSanctimonious”. Un gioco di comunicazione, questo, non nuovo dalle parti di Trump. La campagna, lanciata in pompa magna (non senza problemi tecnici) con una diretta su X col proprietario e suo sostenitore, l’uomo più ricco del mondo, Elon Musk, non ha mai tuttavia goduto di grandi picchi consensuali. Anzi, le varie gaffes, i cambi di staff e una certa confusione comunicativa hanno portato a un crollo nei sondaggi.

Ed è proprio fra queste crepe che si è insinuata la candidatura di Nikki Haley. L’ex governatrice del South Carolina ha saputo cogliere la palla al balzo e senza troppi clamori iniziali ha scalato posizioni sorpassando DeSantis nei sondaggi in Iowa e, ancora più importante, sopravanzandolo in New Hampshire, il secondo appuntamento di queste primarie. Un’eventuale secondo posto in Iowa, così come in New Hampshire, potrebbe garantire quindi un momentum (trend) positivo per la Haley che assesterebbe un duro colpo nei confronti della campagna di DeSantis. Perdere in entrambi gli Stati per il Governatore della Florida rappresenterebbe una sconfitta difficile da attutire, vedendo la sua immagina di principale avversario profondamente danneggiata.

Sondaggi e prospettive dall’Iowa e dal New Hampshire

Nikki Haley, nata col nome Nimrata Randhawa, è figlia di immigrati indiani Sikh. Haley è il cognome preso del marito, mentre Nikki il suo soprannome. Un passato che la rende un candidato che non passa inosservato nell’attuale Partito Repubblicano e che lascia pensare a un immediato paragone con Kamala Harris. Le sue posizioni sono certamente e saldamente di destra, come si confà al partito che la esprime.

Tuttavia, nel moderno GOP, appare oggi come più moderata rispetto a DeSantis e allo stesso Trump e infatti sta raccogliendo consensi fra i repubblicani che non vorrebbero ancora l’ex presidente come candidato. Certo appare più probabile in ogni caso, che in una corsa a due l’elettorato del governatore della Florida potrebbe più facilmente spostarsi verso Trump piuttosto che verso la Haley.

Allo stato attuale, i sondaggi aggregati di FiveThirtyEight danno in vantaggio la Haley su DeSantis sia in Iowa che in New Hampshire. Nel primo Stato l’ex governatrice è in vantaggio di poco, col sorpasso avvenuto nelle ore più recenti, col 17,3% contro il 16,1% del politico italoamericano. La partita fra i due è quindi molto aperta, rispetto al tycoon di New York. In Iowa infatti Donald Trump si assesta saldamente attorno al 50%, ponendosi ampiamente come il prossimo vincitore dello Stato.

Guardando ai numeri in New Hampshire capiamo sempre di più come l’Iowa diventi fondamentale per la Haley. Nello Stato della costa nord-orientale, Donald Trump rimane comunque in testa col 40%. Tuttavia la Haley insegue l’ex presidente col 30% dei voti stimati, con il possibile beneficio del ritiro di Chris Christie, altro candidato di cui non abbiamo parlato, avverso a Trump, che qui era stimato attorno al 12%. Si capisce quindi che un aiuto di questi elettori potrebbe aumentare le possibilità dell’ex deputata. Molto più staccato DeSantis che qui si pone appena al 6%.

Certo resta il fatto che Donald Trump, nei sondaggi nazionali generali) si pone in ogni caso al 60%. Ampiamente avanti rispetto ai suoi aspiranti avversari. Il che lascia presupporre che Trump sfiderà nuovamente Joe Biden a novembre, nonostante le questioni giudiziarie.

Un candidato squalificato?

E sono proprio le questioni giudiziarie che tengono banco nel caso di Trump. È di qualche tempo fa la notizia che gli Stati del Colorado e del Maine lo abbiano squalificato dalle primarie. Ma cosa significa questo? Nei fatti non molto, almeno fino a quando non arriveranno a giudizio i ricorsi presentati dall’ex presidente.

La squalifica è arrivata a causa dei ben noti eventi del 6 gennaio 2021, quando un gruppo di rivoltosi sostenitori di Trump ha assaltato il Campidoglio a Washington, sede del Congresso degli Stati Uniti, per contestare il risultato delle elezioni presidenziali del 2020 e sostenere la richiesta dello sconfitto al vicepresidente Mike Pence e al Congresso di rifiutare la proclamazione di Biden come 46º Presidente a causa di presunti e mai provati “brogli elettorali”. Lo stesso Trump è stato incriminato per gli eventi di quel giorno, con il processo che avrà inizio il 4 marzo, giorno precedente al Super Tuesday elettorale.

La Corte Suprema del Colorado, con maggioranza 4 a 3, ha decretato la squalifica invocando la clausola costituzionale del Quattordicesimo emendamento che impedisce di ricoprire incarichi pubblici a chiunque sia stato coinvolto in episodi di sedizione. Secondo i contrari della minoranza invece, la clausola non potrebbe essere applicata in assenza di una precedente condanna in via definitiva per reati simili. Anche in Maine tuttavia la squalifica è arrivata da parte del Segretario di Stato per lo stesso motivo.

Trump ha ovviamente già impugnato le decisioni rimandando la decisione definitiva alla Corte Suprema federale. Quella stessa Corte che lui ha plasmato durante i suoi anni di presidenza con la nomina di ben 3 giudici su 9, tingendola di rosso e spostandone l’asse a destra. La composizione, ricordiamo quindi, recita una maggioranza conservatrice di 6 giudici contro i 3 progressisti.

Sta di fatto che tali questioni offrono una summa in chiaroscuro dello spettro politico americano attuale. Donald Trump è ancora molto forte e la sua presa sul Partito Repubblicano appare ancora ben salda. Interrogati da un recente sondaggio) molto ripreso in patria e all’estero, ancora oggi, il 36% degli elettori crede che l’elezione di Biden alla presidenza sia stata illegittima, mentre per un 33% che nel processo elettorale ci siano stati brogli. Il frutto di una campagna politica e mediatica mai cessata che ha danneggiato (e lo sta ancora facendo) la democrazia americana.

Fonti e approfondimenti

Fedor, L., US election 2024: who are the Republican presidential candidates?, The Financial Times, 08/01/2024

Gonzalez Gomez, M., Zhang, C., 2024 Republican Presidential Primary Calendar, The New York Times, 06/12/2023

Bruni, F., Chris Christie, We Miss You!, The New York Times, 11/01/2024

Cameron, C., Bender, M., With 4 Days to Go, Haley and DeSantis Fan Out Across Iowa in Fight for Second, The New York Times, 11/01/2024

Goldmacher, S., Haberman, M., Nehamas, N., What Went Wrong for Ron DeSantis in 2023, The New York Times, 03/01/2024

Falconer, R., Federal prosecutors urge judge to keep March 4 trial in Trump election case, Axios, 10/12/2023

Quinn, M., Supreme Court agrees to hear Colorado case over Trump’s 2024 ballot eligibility, CBS News, 05/01/2024

Cohen, M., Cole, D., Lybrand, H., Trump is ineligible for office under 14th Amendment’s ‘insurrectionist ban,’ Colorado Supreme Court rules, CNN Politics, 19/12/2023

Editing a cura di Elena Noventa

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